JUMO 213A |
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Successivamente con dei piccoli segmenti di filo di ottone ho ricreato i cavi di accensione che si trovano nella parte inferiore delle due bancate motore. Il tutto poi è stato verniciato utilizzando il colore alluminium dell'Aclad. Come si può vedere dalle immagini questa splendida vernice dà al motore un aspetto molto realistico e può essere utilizzata come base per una successiva brunitura, che ho effettuato durante la fase dell'invecchiamento, ottenuta mediante la ripetuta apllicazione di velature di piccole quantità di pigmenti ad olio estremamente diluiti. |
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molta pazienza. In particolare l'allllineamento del motore rispetto alla fusoliera e al radatore circolare anteriore è stato molto complesso. Ma la cosa veramente impossibile è fare sorreggere l'intero motore dal relativo cestello di sostegno che dovrebbe vincolarlo alla fusoliera. Devo dire che ho passato diversi giorni a fare tentativi su tentativi, ottenendo alla fine l'unico ristato di spezzare anche uno dei bracci laterali del cestello stesso. Alla fine, come si può vedere dalle immagini qui a fianco, ho optato per il metodo più drastico: un bel perno di rame che penetrando per un centimetro sia nel blocco motore che nella fusoliera ha saldato le due parti. Alla fine grazie alla flessibilità del rame sono riuscito, tra l'altro, anche ad allineare perfettamente le due sezioni. |
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Per il montaggio del cofano motore superiore e quello del grosso radiatore circolare ho utilizzato i pezzi delle stampate originali eseguendo però un sostanziale alleggerimento delle sezioni per raggiungere le giuste proporzioni imposte dalla scala. A questo punto sono passato alla fase successiva della verniciatura. |
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YELLOW 11 |
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DETTAGLIO MOTORE E INVECCHIAMENTO Questa fase è sicuramente quella che prediligo. Il modello è pressochè terminato, colorato e arricchhito con le sue decals. Il più è fatto. Sembra vero!! In realtà questa fase è anche la più difficille e complessa: è quella che determina la "riuscita" del modello, che delimita la sottile linea che separa il giocattolo dal capolavoro. Ho iniziato dal vano motore. Il meraviglioso Jumo 213A con i suoi 12 cilindri rovesciati, naturalmenta la fa da padrone, conquistando immediatamente l'attenzione dell'osservatore. Qui bisogna lavorare a fondo e soprattutto studiare molto le immagini presenti sia su internet che su i testi sacri: il Walk Around n°10 della Squadron Signal e l'Aero Detail. Ho iniziato aggiungendo inferiormente gli iniettori e le tubazioni del carburante, i cavi di accensione e tutti i cavi elettrici nonchè le tubazioni dell'impianto di raffreddamento. Ho utilizzato a tale scopo, fili di rame sagomati opportunamente e di differenti diametri. Per unire i fili di rame al motore invece di fare dei forellini nella resina ho tagliato delle sottilissime fascette di caucciù ricavate da quei tubicini che vengono utilizzzati per far aderire il filo da pesca ai galleggianti. |
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Il risultato mi è sembrato gradevole. Il caucciù con un comune cianoacrilato si incolla istantaneamente sia alla resina che al metallo, in questo modo il lavoro è molto semplificato. Nei negozi di pesca si possono trovare bobine di tubicini di differenti diametri che possono essere usati per molti scopi. Come si può vedere dalle immagini gli stessi tubilcini possono essere utilizzati per imitare ogni genere di condotto. |
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In qualche giorno di lavoro e seguendo gli schemi indicati dalle numerose immagini originali di questo motore, ho aggiunto tutte le varie tubazioni che una volta colorate con lo splendido nero opaco della life color hanno dato al modello un aspetto veramente molto realistico. |
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ho potuto fare a meno di pensare che sarebbe bastato poco per aggiungere un pò di dettaglio anche a questa sezione. Mi sono procurato un tubicino di ottone ed uno di plastica di opportuno diametro e sulla base delle dimensioni dei cannoni originali li ho inseriti uno dentro l'altro fino ad ottenere una replica molto realistica dell'armamento alare per di più dotato di canne forate. Una volta colorato con l'ottimo gun metal della Gunze e montato il tutto vi assicuro che l'effetto è assicurato ed il vostro modello assumerà un aspetto molto più minaccioso. |
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Nelle immagini qui a fianco è possibile apprezzare la progressione della creazione delle armi alari paragonata al modello fornito con il kit, dai tubicini grezzi, al semilavorato fino alla verniciatura finale. Un lavoro semplice ma di grande effetto finale |
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Una volta assemblati i cannoni alari sono passato alla fase successiva, che devo dire io prediligo. L'nvecchiamento. A me piacciono gli aerei usurati, invecchati dalle ore trascorse in volo o sugli spazi erbosi degli aereoporti. Chiunque ha avuto a che fare con le foto originali dei nostri amati velivoli sa che in che condizioni reali questi fossero. Cerco sempre di ricreare nei miei modelli questa patina di vissuto, di operatività; anche se spesso è difficile trovare un equilibrio tra realtà, gusti personali e necessità oggettive di giudizio generale. Le riviste modellistiche e i forum "post-mostre" sono praticamente invasi da modellisti che si scannano su questa argomentazione, quindi la problematica è senza dubbio spinosa. Io personalmente seguo principalmente il mio gusto soggettivo: gli aerei operativi originariamente erano in condizioni spesso disastrose e quindi cerco di ricreare tali condizioni tenendo conto della scala del modello, delle esigenze fotografiche e di valutazione visiva da mettere in relazione ad esempio alla pubblicazione di un articolo o alla partecipazione ad una mostra modellistica. |
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